Affitto con riscatto: il ritorno di una consuetudine trascurata

ottobre 29, 2014 | posted in: Attualità Incontri Consigli | by

La particolare congiuntura economica, che limita le disponibilità finanziaria delle famiglie e che riduce l’accesso al credito, con conseguenti riflessi negativi sulle vendite immobiliari, ha visto il ritorno di una consolidata metodologia di acquisto del passato, prevalentemente per gli alloggi di edilizia popolare, ora sempre più presente anche nel settore privato: l’affitto con riscatto.

Con tale scelta, il locatario ha la facoltà di riscattare l’immobile alla scadenza determinata dal contratto, fissandone da subito il prezzo, con la certezza quindi di aver patrimonializzato i canoni di locazione e non averli versati a fondo perduto. Inoltre al momento dell’acquisto, vi sarà la possibilità di ridurre l’eventuale importo di mutuo, con maggior possibilità di accedere ai parametri sempre più ristretti imposti dagli istituti di credito. Da non sottovalutare anche la possibilità di testare l’immobile prima del “grande passo”, potendo determinare dalla stipulazione del contratto la facoltà  o meno di procedere poi all’acquisto.

Tra gli aspetti negativi dell’affitto con riscatto anzitutto una rata più elevata rispetto all’ordinario canone di locazione, in una percentuale dal 15% al 40%. Inoltre nel caso in cui si fosse liberi di non acquisire l’immobile, in caso di mancato riscatto si perderebbero gli importi extra versati.

Risulta necessario quindi effettuare un’attenta valutazione della propria situazione patrimoniale e del contratto che viene proposto, affinché un’opportunità non si traduca in una perdita.

Casa, la nuova tendenza è comprarla, pagando l’affitto – Repubblica

Capobianco Dott. Mattia

 

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